Cos’è un setting di arte terapia

Maggio 23, 2021
Cos’è un setting di arte terapia

Iniziamo da una domanda semplice ma non banale: cosa intendiamo quando parliamo di setting?

l setting è sia un ambiente fisico protetto, che uno spazio mentale, dove nasce e si crea la relazione tra terapeuta e paziente.
Provate a immaginare il silenzio e le luci soffuse di un teatro che permettono alla scena di svolgersi… bene, il setting permette sia al paziente che al terapeuta di sentire e vivere la relazione in tutte le sue emozioni ed evoluzioni.
Ma come è fatto un setting di arteterapia?

AMBIENTE

Non aspettatevi di trovare la stanza di sempre, con solo un lettino e una poltroncina, qui si lavora con mani e corpo. La stanza è luminosa e sprigiona l’odore dei materiali artistici: matite, pastelli a olio, pastelli a cera, trementina, tempere, acrilici, tessuti e tanto altro.
Tutti i cinque sensi si attivano, i pattern di colori spiccano con decisione sulle mensole tra argille, spezie e chine.
I materiali sono divisi a zone e si presentano in ordine, ognuno dentro il proprio contenitore. Potete toccarli, annusarli, sentirne la consistenza, fino a farvi catturare da quello che più vi attrae.

SPAZIO MENTALE

Se lo spazio mentale in una psicoterapia si svolge nella distanza o nella vicinanza tra terapeuta e paziente, in arteterapia si aggiunge un terzo “personaggio”: l’oggetto artistico.
Tocca per cui tre vertici: arte terapeuta-paziente-oggetto artistico. La relazione viene così detta relazione tripolare perché individua tre diverse dimensioni comunicative, Luzzatto (1998,2009):
– comunicazione tra il paziente e la sua immagine, ovvero, il paziente osserva l’elaborato che suscita in lui delle emozioni.
– comunicazione tra paziente e terapeuta attraverso l’immagine, il paziente condivide con il terapeuta le emozioni che l’immagine gli rimanda.
– comunicazione diretta tra paziente e terapeuta.